Il 2020 ha segnato profondamente la vita degli esseri umani in tutto il mondo.
Molte sono le cose che ci devono far riflettere sia sulle nostre abitudini alimentari che sul nostro stile di vita.
La pandemia di Covid19 ha colpito così duramente da farci comprendere quanto sia importante avere un buon sistema immunitario per difenderci dall’attacco dei virus.
Lo abbiamo visto soprattutto dalla violenza con cui il virus ha aggredito l’organismo di molte persone, mandandole in rianimazione o causando addirittura la loro morte.
Fortunatamente in un’epoca di continui cambiamenti, ricercatori e scienziati scoprono continuamente novità rivoluzionarie sul nostro sistema immunitario.
Da una di queste emerge con chiarezza quanto l’uomo sia connesso e legato al suo ambiente e quanto esso influisca sulle nostre difese e sulla sua efficacia.
Si è scoperto inoltre che insieme alle malattie infettive e autoimmuni anche l’arteriosclerosi, il cancro e la depressione sono ricondotte a fattori immunologici.
Per riassumere si può tranquillamente dire che il sistema immunitario “è la chiave per la salute”.
Cosa possiamo fare quindi per rinforzare questo super organo capace di aiutare l’essere umano a combattere tutte le minacce al quale è sottoposto?
Molto semplice: riavvicinarsi a boschi e foreste.
“Siamo di fronte a un fatto sorprendente:
il sistema immunitario è un sistema sensoriale in grado di percepire, comunicare e agire”.
(Joel Dimsdale, professore di psichiatria presso l’Università della California, San Diego)
Negli ultimi 150 anni l’essere umano si è molto allontanato dalla natura migrando verso i centri urbani.
L’industrializzazione ha garantito lavoro e servizi, cosicché gradualmente sono stati abbandonati i lavori nei boschi e nelle campagne, perdendo il contatto con la madre terra.
Le conseguenze di questi cambiamenti negli anni si sono fatte sempre più evidenti, fino ad arrivare ai giorni nostri dove ritmi frenetici, tecnologia, deforestazioni ed inquinamento stanno mettendo a dura prova il nostro sistema immunitario.
Colossi del fast food, allevamenti intensivi e pesticidi stanno dando la mazzata finale.
Tutto questo ci ha portato estremamente lontani dalle nostre radici, causando stress, ansia, depressione e aumento delle malattie delle cellule come cancro e tumori, fino ad arrivare al neonato “languishing”. https://www.cosmopolitan.com/it/lifecoach/a36347949/languishing-significato-consigli/
Ma c’è una buona notizia: tutto ciò si può contrastare ma soprattutto prevenire, prendendoci del tempo per noi e ritornando alle nostre radici.
La risposta ci arriva dal Giappone, e precisamente dallo “Shinrin Yoku”, una pratica tradizionale in questo paese e che tradotto significa “bagno di foresta”.
Questa espressione non si riferisce ad un tuffo in un laghetto, anche se il paragone è perfettamente azzeccato perché come in un lago anche nel bosco possiamo immergerci con tutti i nostri sensi.
Nel 1982 l’allora direttore dell’Agenzia Forestale Giapponese decise di promuovere questa pratica per unire il benessere fisico ad un turismo forestale, volendo dare una risposta scientifica ai benefici che boschi e foreste generano all’essere umano.
I risultati non hanno tardato ad arrivare, tant’è, che di lì a poco lo Shinrin yoku viene riconosciuto ufficialmente sia come metodo di prevenzione che come cura contro le malattie. In Giappone viene utilizzato nelle cliniche ed è sovvenzionato dal sistema sanitario nazionale.
Il nostro sistema immunitario è in grado di comunicare e quando entra in contatto con le piante e ne trae dei benefici in termini di salute e benessere di grande rilievo.
Potenzialità che non è passata inosservata perché nel 2012 in alcune Università giapponesi è stato istituito un apposito ramo di ricerca denominata “medicina forestale”.


Per capire meglio dobbiamo cominciare a pensare all’organismo bosco come un grande habitat molto complesso dove migliaia di esseri viventi comunicano tra di loro. Le chiome degli alberi, le erbe, la corteccia i muschi e i licheni inviano messaggi che vengono captati dalle altre piante e dagli animali.
Sotto terra le radici si scambiano informazioni, rilasciano sostanze ed emanano messaggi che a loro volta vengono decifrate da altre piante.
Insomma, un habitat con un’intensa conversazione e una fitta comunicazione.


Il nostro sistema nervoso comunica con tutti i nostri organi, con il cervello e con il mondo esterno. È un organo di senso concepito per captare informazioni che non siamo in grado di decifrare in maniera consapevole.
Il nostro sistema immunitario reagisce agli stimoli esterni, sia che si presentino sotto forma di virus, di batteri o di altre sostanze e quando entriamo in un bosco funge da antenna invisibile entrando in comunicazione con il mondo delle piante.
Quello che succede non è una semplice sensazione di rilassamento e di benessere ma qualcosa di reale e scientificamente provato.
Attraverso le analisi del sangue dopo una permanenza nel bosco accade quanto segue:
-il numero delle cellule natural killer non solo aumenta ma sono anche più attive.
-il livello delle proteine anticancro delle quali il nostro sistema immunitario si serve per combattere il cancro o i tumori subisce un considerevole aumento.

Ma cosa provoca questi miglioramenti?
Naturalmente ha a che fare con la comunicazione delle piante.
Nel bosco respiriamo un cocktail di sostanze bioattive rilasciate da tutto l’organismo bosco che noi assimiliamo attraverso la pelle, ma principalmente attraverso i polmoni.
Alcuni di questi terpeni sono delle vere e proprie pozioni curative che interagiscono con il nostro sistema immunitario in modo da favorire il nostro benessere fisico e psichico. Sono state fatte numerose indagini scientifiche a riguardo ed è emerso che questi terpeni sono una vecchia conoscenza del nostro sistema immunitario.
Nonostante i terpeni siano uno strumento di comunicazione tra alberi, funghi ed erbe il nostro sistema li intercetta, e non solo è in grado di decifrarli, ma lo fa esattamente come le piante.
Piante ed esseri umani reagiscono ai terpeni allo stesso modo; aumentando le loro difese immunitarie.
I cambiamenti significativi prodotti dai terpeni sul nostro sistema immunitario riguardano le cellule Natural Killer e su una serie di difese anticancro presenti nel nostro organismo.
Queste cellule NK sono un particolare tipo di leucociti che si formano nel midollo osseo e si muovono nel sangue svolgendo importanti compiti, come ad esempio capire se le cellule epatiche o quelle corporee sono state infettate da un virus. In quel caso le uccidono con apposite citotossine provocando la morte del virus.
Stessa cosa fanno quando trovano cellule degenerate che potrebbero dare origine al cancro procedendo così anche nei confronti delle cellule tumorali già presenti .
Possiamo proprio dire che le cellule NK offrono un servizio di grande valore alla nostra salute.
Respirare questo potente cocktail di terpeni per circa 3 ore aumentiamo le prestazioni del nostro sistema immunitario per almeno una settimana. Facendo 3 immersioni in una settimana possiamo protrarre queste prestazioni per almeno un mese.

La natura ci offre la possibilità di mantenerci sani e forti, senza chiedere niente in cambio, se non il rispetto e la salvaguardia.
Se volete saperne di piu su questi temi vi consiglio di leggere il libro di Clemens G. Arvay “Effetto Biofilia” dal quale ho preso spunto per darvi queste informazioni.

Un pensiero riguardo “L’influenza delle piante sul sistema immunitario”