Questa volta mi sposto nel cuore della catena dell’Adamello Presanella per un’escursione ricca di paesaggi mozzafiato, camminando per buona parte su una vecchia mulattiera austriaca.

Per raggiungere il punto di partenza, una volta arrivato a Vermiglio prendo il bivio per località Velon e proseguo per alcuni km.
Quando la strada comincia a salire dopo un paio di tornanti sulla sinistra trovo un piccolo parcheggio e le indicazioni per il rifugio Denza. Volendo potrei partire da qui a piedi imboccando il sentiero 233 e in un’ora e mezza potrei arrivare al parcheggio, ma sarà per un altra volta.
Scelgo di salire in auto i 6,2 km della ripida stradina forestale recentemente sistemata e tornante dopo tornante arrivo al parcheggio di Forte Pozzi Alti da dove inizio la mia escursione. Zaino in spalla dal parcheggio scendo un breve tratto di strada e al primo tornante trovo già i primi segni del passaggio dei soldati austriaci, una posto di controllo formato da due fori nella roccia con un muro di protezione che ne cela la vista e comunicanti tramite una piccola galleria scavata a mano.
Proprio sul tornante trovo le indicazioni per il rifugio Denza segnalato con i numero 233.
Il sentiero parte morbido offrendo una bella vista sulla vallata e dopo una decina di minuti passo in una galleria scavata dai soldati per superare un tratto roccioso a strapiombo. Salgo ancora per una mezz’oretta fino a quando trovo un bivio con un altro sentiero.
Giro a destra e seguo il sentiero 233 che ora è diventato una mulattiera. È pazzesco il solo pensiero che i soldati durante la prima guerra mondiale la percorressero con i muli, obici e tutto il necessario per la sopravvivenza, magari in inverno con metri di neve.
Ora la vegetazione si fa più rada e tra i vecchi larici intravedo lo skyline della catena della Presanella.
Il sentiero da qui si fa più impegnativo, radici e scalini naturali tra grossi massi tengono sotto, poi per fortuna, arriva un breve tratto piano.
Qui un piccolo ponte di legno attraversa un ruscello e ne approfitto per riempire la borraccia di acqua fresca.
Guardando in alto intravedo il tetto della piccola chiesetta che si trova a lato del rifugio, ma vedo anche cosa mi aspetta a breve, un sentiero che sale ripido a zig zag. Mi appresto a fare questa ultima salita e dopo 20 minuti arrivo al rifugio che nonostante l’altitudine lo trovo parecchio affollato.
Ne approfitto allora per visitare la piccola chiesetta, dopodiché mi cerco un bel posto un po’ isolato per gustarmi il mio pranzo al sacco.
Delle capre arrampicate su dei grossi massi come dei soldati di vedetta richiamano la mia attenzione.
Sistemo lo zaino e decido di salire a vederle da vicino per fargli qualche foto ma anche per ammirare il rifugio e la vallata dall’alto.
Ad una decina di metri da dove sono un gruppo di turisti scende dal sentiero che porta al laghetto Presanella.
Aspetto che scendano e ne approfitto per salire e godermi un attimo di tranquillità.
Un breve tratto a zig zag poi il tracciato di infila tra due speroni di roccia. Appena li supero mi trovo davanti il lago incastonato in una splendida conca dove le alte vette si specchiano nelle sue acque cristalline.
La pace e il silenzio di questo luogo mi invoglia a fare una bella sosta dopodiché mi sposto un po’ più in alto per osservarlo meglio e scattare delle foto.
Ora che ho fatto il pieno di aria buona mi accingo a fare i 10 minuti che mi separano dal rifugio.
Un buon caffè seduto sul terrazzo panoramico poi mi incammino sul sentiero (233 quello dell’andata) che in un’oretta e mezza mi riporterà al parcheggio.
Durata : circa 4 ore
Distanza: 8,5 km
Dislivello: 590 mt
Questa escursione è adatta a tutti anche ai bambini ma non con passeggino. Visto la tipologia del terreno vi consiglio degli scarponcini da trekking.